Sangre
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L'argentina mi ricorda un'italia che non ho mai conosciuto, di qualche decennio fa; un'italia di cui ho nostalgia a priori, dei nonni che si fanno strada da soli, degli stenti, dell'acqua di colonia, delle passeggiate lungo il corso, un qualcosa che mi sembra più sincero dell'oggi, mi ricorda un ricordo inventato.
Qui i bar e i ristoranti sono farciti con camerieri panzoni e chiacchieroni, coi baffi lunghi e la battuta (volgare) facile, i barbieri non rinnovano i propri locali da 50 anni, le "parrillas", i ristorantini "asado a 2 euro per 4 persone" sono ad ogni angolo: ed è tutto talmente economico e accessibile (ovvio, per me). Sembra tutto più facile.
Poi c'è l'argentina del sangue, dei desaparecidos e delle mamme di plaza de mayo, degli uomini, di qualsiasi età, che ancora scompaiono il giorno in cui sono chiamati a testimoniare, senza lasciare alcuna traccia; c'è l'ossessione verso il corpo, i cadaveri, dovuta a 30 anni di morti senza corpo, ed è così che il cadavere di Evita è stato profanato, stuprato, le hanno tagliato le mani e l'hanno portato a spasso per decenni.
C'è una manifestazione al giorno, dal palazzo del congresso, a pochi metri da casa, fino alla casa rosada; dal parlamento al quirinale, praticamente, passando per la sede della polizia, i departamenti dove una volta avvenivano le torture, le università, attraverso l'avenida più parigina della città. Qui c'è l'argentino "tipo Che", incazzato nero a priori, e in realtà di ragioni ne ha, eccome. Certo, ci sono i fricchettoni e gli animali da corteo, che simpatia non ne fanno, vanno in giro incappucciati e la sera si ubriacano a retiro.
Poi c'è quello che chiamano "ceto", ossia i pariolini, le ragazze bellissime, bionde e lentiginose anni '70, le magliette a righe e le madri stirate; lo shopping facile, ovunque, giorno e notte, avenida santa fe e palermo; c'è america, è america coi discount, supermercarti, farmacie aperte giorno e notte, ville e fuoristrada; i "chinos" con i loro alimentari sporchissimi e i "cartoneros", l'esercito della notte che divide e raccoglie tutta la spazzatura riciclabile, nomadi senza nulla da perdere. La spazzatura: a montagne, subito dopo il tramonto. Ma la spazzatura sembra puzzare un pò meno, qui.
L'argentina mi ricorda un'italia che non ho mai conosciuto, di qualche decennio fa; un'italia di cui ho nostalgia a priori, dei nonni che si fanno strada da soli, degli stenti, dell'acqua di colonia, delle passeggiate lungo il corso, un qualcosa che mi sembra più sincero dell'oggi, mi ricorda un ricordo inventato.
Qui i bar e i ristoranti sono farciti con camerieri panzoni e chiacchieroni, coi baffi lunghi e la battuta (volgare) facile, i barbieri non rinnovano i propri locali da 50 anni, le "parrillas", i ristorantini "asado a 2 euro per 4 persone" sono ad ogni angolo: ed è tutto talmente economico e accessibile (ovvio, per me). Sembra tutto più facile.
Poi c'è l'argentina del sangue, dei desaparecidos e delle mamme di plaza de mayo, degli uomini, di qualsiasi età, che ancora scompaiono il giorno in cui sono chiamati a testimoniare, senza lasciare alcuna traccia; c'è l'ossessione verso il corpo, i cadaveri, dovuta a 30 anni di morti senza corpo, ed è così che il cadavere di Evita è stato profanato, stuprato, le hanno tagliato le mani e l'hanno portato a spasso per decenni.
C'è una manifestazione al giorno, dal palazzo del congresso, a pochi metri da casa, fino alla casa rosada; dal parlamento al quirinale, praticamente, passando per la sede della polizia, i departamenti dove una volta avvenivano le torture, le università, attraverso l'avenida più parigina della città. Qui c'è l'argentino "tipo Che", incazzato nero a priori, e in realtà di ragioni ne ha, eccome. Certo, ci sono i fricchettoni e gli animali da corteo, che simpatia non ne fanno, vanno in giro incappucciati e la sera si ubriacano a retiro.
Poi c'è quello che chiamano "ceto", ossia i pariolini, le ragazze bellissime, bionde e lentiginose anni '70, le magliette a righe e le madri stirate; lo shopping facile, ovunque, giorno e notte, avenida santa fe e palermo; c'è america, è america coi discount, supermercarti, farmacie aperte giorno e notte, ville e fuoristrada; i "chinos" con i loro alimentari sporchissimi e i "cartoneros", l'esercito della notte che divide e raccoglie tutta la spazzatura riciclabile, nomadi senza nulla da perdere. La spazzatura: a montagne, subito dopo il tramonto. Ma la spazzatura sembra puzzare un pò meno, qui.
1 Comments:
mi è sembrato di essere lì.
sì, l'italia era (un po') meglio decenni fa, ci scommetto anch'io.
ciao
alessio.
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